Ittra lill-Fondazione Falcone

Ġimgħa ilu, Francine Farrugia, kunsilliera tal-Partit Nazzjonalista fis-Siġġiewi, ġiet mixlija b’ħasil ta’ flus u frodi.

 

Francine Farrugia hi magħrufa bħala persuna qrib sew tal-establishment tal- Partit Nazzjonalista.

 

L-eroj ta’ Francine Farrugia hi Daphne Caruana Galizia, Ir- Reġina tal-Mibgħeda. Bħall-eroj tagħha, Farrugia spiċċat il-Qorti, f’dan il-każ dwar ħasil tal-flus. Farrugia kienet waħda minn dawk it-tużżana estremisti li ftit xhur ilu attendew għal ftuħ tal- Fergħa tal- Fondazione Falcone fis- Siġġiewi.

 

 

Fil-jiem li għaddew dan is-sit bagħat email lill- Fondazione Falcone, liema korrispondenza qed tiġi ppubblikata f’dan l- artiklu għall- attenzjoni ġentili tal- qarrejja;

 

 

 

 

Fondazione Giovanni e Francesca Falcone

Via Serradifalco, 250

90145 Palermo

Italy

 

12/8/2025

 

 

c.a. Sig.ra Maria Falcone – Presidente

 

Egregia Presidente,

 

Egregi Membri del Consiglio,

 

Siġġiewi non è Palermo.

 

Era — o almeno era stato — uno dei villaggi più tranquilli di Malta. Un luogo dove la gente si faceva i fatti propri, dove non c’era bisogno di chiudere due volte la porta a chiave e dove, la sera, il suono più forte era quello delle campane, non degli scandali.

 

Poi siete arrivati voi.

 

Dal primo giorno ci siamo chiesti: perché un’organizzazione come la vostra — con tutta la sua iconografia drammatica e la retorica “anti-mafia” importata — ha scelto proprio Siġġiewi? Non aveva alcun senso. Questo non è mai stato un centro di criminalità organizzata. L’unica cosa che avete portato è stata una scenografia teatrale e una narrativa artificiale.

 

Ma l’ironia, a volte, sa essere crudele.

 

Perché oggi, le uniche persone di Siġġiewi finite sulle prime pagine per accuse penali sono direttamente collegate a voi: Francine Farrugia e Robert Aquilina.

 

 

Sono trascorsi due mesi da quando abbiamo chiesto pubblicamente alla Fondazione Falcone e alla sua Presidente di spiegare come sia possibile che Robert Aquilina — un uomo accusato di violenza domestica e sequestro illegale della propria moglie — continui a rappresentare la Fondazione a Malta ed abbia persino ottenuto una promozione nel vostro Consiglio Generale.

 

La vostra risposta? Nessuna. Silenzio totale.

 

Nessuna smentita, nessuna presa di distanza, nessuna dichiarazione per difendere la dignità di una Fondazione che porta il nome di Giovanni Falcone, simbolo mondiale di legalità, coraggio e rispetto per la giustizia.

 

Il silenzio è una scelta. E questa scelta parla.

 

Scegliendo di tacere, inviate un messaggio inequivocabile: per voi non c’è nulla di sbagliato nel fatto che il vostro rappresentante a Malta sia imputato per violenza domestica. Non c’è nulla di sconveniente nel mantenere Aquilina nel Consiglio Generale.

 

Che vergogna.

 

Che insulto per le vittime di violenza domestica.

 

Che macchia per il nome di Falcone.

 

E poi c’è Francine Farrugia — consigliera del PN, “paladina” dello Stato di diritto — accusata di riciclaggio di denaro e frode per 2,4 milioni di euro.

 

Non sfugge un dettaglio: l’eroe di Francine Farrugia è Daphne Caruana Galizia, la cosiddetta “Regina dell’Odio”. Come la sua eroe, anche Farrugia è finita in tribunale, in questo caso per riciclaggio di denaro.

 

E ricordiamo: Daphne Caruana Galizia non pagava le tasse.

 

Ci sono casi in cui la Polizia ha accusato di riciclaggio di denaro proprio coloro che non pagano le tasse.

 

Sappiamo che Daphne Caruana Galizia non le pagava, e quindi oggi questo potrebbe significare riciclaggio di denaro. Esattamente come viene accusata Francine Farrugia.

 

 

E allora vi chiediamo:

 

È questo il faro morale che volete piantare a Siġġiewi?

 

È questo il modello di “giustizia” che intendete esportare?

 

Vi rivolgiamo una sola, semplice domanda:

 

Condannate le azioni dei vostri associati — oppure continuerete a fingere che non sia successo nulla?

 

Se davvero per voi si trattasse di Stato di diritto, la vostra risposta sarebbe immediata e netta.

 

Ma, purtroppo, non tratteniamo il respiro.

 

Distinti saluti,

 

Neville Gafà