Signora Maria Falcone,
Presidente della Fondazione Falcone e sorella dell’indimenticato Giovanni Falcone, simbolo di integrità, coraggio e lotta alla criminalità organizzata. Un simbolo che oggi rischia di essere offeso e tradito da scelte irresponsabili che portano il suo nome.
È di dominio pubblico che Robert Aquilina, notaio maltese, è stato incriminato per violenza domestica e persino per arresto illegale di sua moglie. Nonostante ciò, non solo continua a rappresentare la Fondazione Falcone a Malta, ma è stato addirittura promosso al Consiglio Generale della stessa Fondazione.
Signora Falcone, Lei sa perfettamente cosa significa battersi per la giustizia e per la dignità delle vittime. Lo sa perché ha visto suo fratello sacrificare la vita per la verità. È dunque inaccettabile che oggi, a nome di quella memoria, si permetta a un uomo incriminato per violenza contro la propria moglie di continuare a sedere in ruoli di rappresentanza e di potere morale, sporcando l’onorabilità del nome Falcone.
Questa scelta è uno schiaffo in pieno volto a tutte le donne che hanno subito violenza. È un oltraggio alla fiducia che i cittadini, in Italia e all’estero, ripongono nella Fondazione Falcone come baluardo di etica e giustizia.
Signora Falcone, il silenzio non è più tollerabile. Ogni giorno che Robert Aquilina resta rappresentante della Fondazione Falcone a Malta e membro del Consiglio Generale è un giorno di vergogna per chi ancora crede nella missione di Giovanni Falcone.
Le vittime di violenza domestica meritano rispetto. E meritano una Fondazione coerente con i principi per cui è nata. La Sua mancata revoca di Aquilina è una copertura scandalosa, un errore madornale che distrugge credibilità e onore.
Ripari immediatamente. Perché ogni minuto di esitazione continuerà a calpestare la memoria di Suo fratello e la dignità di chi soffre in silenzio abusi e umiliazioni.
Neville Gafà
nevillegafa.com