Robert Aquilina torna a farsi vivo. Solo poche settimane fa questo stesso codardo è stato trascinato in Tribunale, accusato di violenza domestica e sequestro illegale della propria moglie – capi d’imputazione che comportano una pena detentiva. L’unico motivo per cui non ha subito le conseguenze della legge è che la sua santa moglie ha chiesto che il procedimento penale venisse interrotto. Per amore, per compassione o per paura, lo ha salvato.
Passata la tempesta, lo stesso picchiatore di donne è tornato a vomitare i suoi sfoghi isterici contro le istituzioni e contro esponenti del Governo laburista.
Tra le sue ultime sparate velenose, questo codardo – che non ha vergogna ad alzare le mani su una donna – ha avuto il coraggio di affermare che chi sostiene Joseph Muscat non può avere intenzioni sincere né critiche oneste. L’ironia è disgustosa: un uomo colpevole di aver maltrattato sua moglie si erge a giudice della moralità pubblica.

Joseph Muscat
Robert Aquilina farebbe meglio a chiudersi in una stanza e risparmiare al paese la sua ipocrisia. Prima di puntare il dito contro gli altri, dovrebbe ricordare l’orrore che ha inflitto alla propria moglie e la vergogna che ancora grava sulle sue spalle. E non dimentica che ci sono altri dettagli della sua vicenda che non sono ancora venuti alla luce.
Un uomo che picchia una donna non è un uomo. È un codardo. E Robert Aquilina porterà per sempre quell’etichetta, nonostante le sue arringhe incendiarie.
Questo sito rinnova l’appello all’Unità di Violenza Domestica della Polizia affinché continui a monitorare da vicino la signora Aquilina, soprattutto alla luce del rapporto di valutazione del rischio che la descriveva come “ad alto rischio.” La sua sicurezza deve restare la priorità assoluta – perché la minaccia più grave alla sua vita è sempre stata dentro casa sua.
Robert Aquilina può continuare a reinventarsi come “paladino della giustizia”, ma i maltesi non sono ciechi. Le sue mani sono macchiate di violenza, e nessuna retorica potrà mai cancellarlo.